La dislessia è un disturbo caratterizzato dall’incapacità di leggere e comprendere un intero testo, ma può succedere che un bambino con problemi visivi non corretti o non adeguatamente corretti possa essere scambiato per un dislessico.
Molti difetti visivi come miopia e ipermetropia influenzano la capacità di leggere sia da distante che da vicino. Analogamente lo stesso discorso vale per patologie visive come forie, ambliopie e strabismi.
Un bambino astigmatico ad esempio, vedrà le lettere sdoppiate e illeggibili rischiando di confonderle tra loro .
Questo è un tipico sintomo della dislessia ma, allo stesso tempo, può essere causato da un problema visivo.
Nonostante la diagnosi della dislessia competa e venga effettuata dagli specialisti delle psicopatologie dell’apprendimento, l’optometrista può contribuire in modo valido definendo attraverso test mirati quali tra lenti o prismi rappresentino il migliore aiuto correttivo.
Il controllo visivo optometrico non valuta direttamente i disturbi di apprendimento ma si rivolge ai problemi visivi, funzionali e percettivi che possono ridurre il potenziale d’apprendimento del bambino.
I problemi visuo-percettivi presenti nei bambini dislessici peggiorano ulteriormente la difficoltà del bambino nelle attività di letto-scrittura e l’uso di adeguate correzioni dal punto di vista optometrico si inquadra nelle strategie di supporto al bambino.
In questo senso, l’intervento optometrico di riabilitazione visiva, pur non avendo l’ambizione di curare la dislessia, contribuisce come valido supporto apportando benefici con la valutazione ed il trattamento dei deficit visuo-percettivi anche nei casi di problemi fonologici riconosciuti e diagnosticati.